giovedì 15 settembre 2011

Una prova d'orgoglio: doppia stoccata alla litania blaugrana

Due sussulti, due brividi, due gioie: il Milan al Camp Nou ha aperto e chiuso la scena, lasciando di stucco la litania blaugrana, tanto bella quanto stucchevole nel suo andirivieni. Esaltazione del catenaccio? Assolutamente no. Qualsiasi milanista avrebbe voluto assistere ad un gioco meno rinunciatario, più offensivo e divertente. Il Diavolo ci ha provato, poco a dir la verità, poi è uscito il Barcellona, bloccando anche i buoni propositi rossoneri. La difesa instaurata da Allegri e dai suoi ragazzi, seppur poco "spettacolare", era studiata e preparata a tavolino: il Diavolo ha ingabbiato Lionel Messi, non sempre con successo, ma lo ha limitato in maniera molto efficace. Non è un caso che, a parte la rete dell'1-1 e qualche calcio di punizione dal limite, l'undici spagnolo non abbia creato grossissime occasioni da gol, nonostante un possesso palla ridondante. La fortuna, o "suerte", ha fatto il resto, grazie alla doppia prodezza brasiliana di Pato e Thiago Silva. Il duo verdeoro, oggetto del desiderio catalano nelle ultime due sessioni di mercato, ha ferito il Barcellona all'inizio e alla fine, facendo piombare nel silenzio i 90.000 (-2500) del Camp Nou. Da segnalare la sportività di Guardiola che, nonostante un risultato stretto per i suoi, si è complimentato con il Milan. Una squadra tonica, in grado di saper soffrire, uncinata al sacrificio dei "senatori" e dei più giovani: da Seedorf a Pato, da Nesta a Thiago Silva, da Ambrosini a Nocerino... Tutti hanno messo il loro mattoncino, in una prova che, a prescindere dal gioco messo in mostra, deve riempire d'orgoglio l'intera tifoseria: anche contro i più forti al mondo, con evidenti problemi di infortuni, il Diavolo è riuscito ad uscire a testa alta, addirittura agguantando un pareggio insperato. L'istantanea di Pato e Thiago resisterà nel tempo, come immagine simbolo di questa impresa, ma l'intera squadra va elogiata per quanto profuso contro tali avversari.

Una smorfia per Napoli. San Paolo sì, Sant'Antonio no. Arriva il Diavolo

I big match non finiscono mai, settembre mese di esami. Andare a Manchester, in casa della squadra più ricca del mondo e giocarsela alla pari è roba da top club. Il Napoli ha affrontato una squadra che in Premier League è a punteggio pieno, 4 partite, 12 punti. Oltre a grande cuore e organizzazione il Milan dovrà temere un San Paolo tutto esaurito, uno stadio ricco di emozioni che solo il popolo azzurro può regalare. Altra super sfida dunque per la banda di Massimiliano Allegri. Sarà un incontro tutto entusiasmo, quello rossonero dato dallo storico pareggio in casa degli extraterrestri e quello tutto azzurro di Manchester. I due pareggi giungono in virtù di due differenti situazioni tattiche. Il Milan strappa un pareggio grazie a quella giusta dose di "suerte". Molto bassi in difesa, restii nel provare ad impostare una manovra offensiva e troppo timidi. I partenopei, al contrario, hanno aggredito un team sulla carta più forte proponendo trame di passaggi e intensità che a tratti ha superato quella dei citizen. Micidiale il contropiede orchestrato da Maggio che dopo aver rubato palla si è esibito in una corsa di 50 metri conclusa con massima lucidità e un assist al bacio per Cavani. Dopo l'Inter, la Lazio, il Barca, giunge così il momento del Napoli. Quattro grandi prove in poco più di un mese per saggiare le qualità dei Campioni d'Italia. La trasferta di Napoli però "regalerà" ai rossoneri una squadra stanca, tornata dall'Inghilterra con 90 minuti a velocità raddoppiata, tipica del campionato inglese. Cavani esausto esce dopo 85 minuti e un gol tutto contropiede e velocità, ma in casa Milan mancherà ancora l'imprescindibile Ibra, oltre che il capitano Massimo Ambrosini. Tante le motivazioni che spingeranno i tifosi a seguire un altro big match. Mazzarri non ha risparmiato nessuno e ha schierato tutti i titolari, salvo poi concedere 5 minuti di riposo al duo Cavani-Hamsik. A Manchester Kolarov ha tolto una storica vittoria al Napoli di Mazzarri. Il difensore ex Lazio sulle spalle ha incollato il numero 13 che nella smorfia napoletana rappresenta San Antonio. "Chi festeggia Sant' Antonio passerà tutto l'anno buono", recita un proverbio popolare. Qualcuno dovrà rivedere questo detto...

Barça: ritorno di fiamma per Thiago Silva (Calciomercato)

L’ottima prestazione fornita al Camp Nou, impreziosita dalla splendida incornata vincente, valsa al Milan il pari al Diavolo nella tana blaugrana, sembra aver ridestato le mire catalane all’indirizzo di Thiago Silva, il “Messi” della difesa, come lo ha spesso definito Massimiliano Allegri.
Paulo Tonietto, agente del nazionale brasiliano, ha ammesso l’interesse dei campioni d’Europa per il suo assistito: “È vero, abbiamo già avuto contatti con il Barça in passato, e il fatto che un club così prestigioso sia sulle sue tracce non può che renderci orgogliosi. Dopotutto, i blaugrana sono la squadra che gioca il miglior calcio al mondo. Comunque”, ha proseguito il procuratore, “è del tutto normale che le società più importanti si facciano avanti per i grandi giocatori come Thiago. Lui però si trova bene a Milano, e di recente ha anche esteso il proprio contratto con i rossoneri fino al 2016.”
Il numero 33 del Diavolo era stato accostato a un possibile trasferimento in Spagna anche nel corso della finestra estiva da poco conclusa, e la performance sfoderata al Camp Nou non ha certo scongiurato l’eventualità di altri assalti blaugrana in futuro.

Dramma infortuni, ma il Faraone è pronto

La "suerte" milanista in Catalogna, purtroppo, non può essere applicata alla situazione infortunati. L'infermeria è stracolma e, dopo ogni gara, il Milan perde pezzi su pezzi. Dal Trofeo Berlusconi in poi il Diavolo ha perso otto giocatori: Boateng, Taiwo, Flamini, Seedorf, Robinho, Zambrotta, Gattuso e Ibrahimovic, aggiuntisi ad Inzaghi e Mexes. La serata del Camp Nou è costata due nuovi forfait ai rossoneri: Boateng si è bloccato di nuovo (escluse fratture costali), mentre Ambrosini ha rimediato una lussazione alla spalla che, secondo il comunicato ufficiale, lo costringerà ad uno stop di un mese. Massimiliano Allegri non può quindi sorridere in vista del match di Napoli: una gara che, seppur ad inizio stagione, è ormai diventata un vero e proprio scontro diretto. Ad oggi, considerando lo stato degli infortunati, è probabile che il tecnico toscano riproponga un attacco formato da Pato e Cassano, con poche chances di poter recuperare Kevin-Prince, pedina essenziale per gli automatismi rossoneri. La difesa anti-Barcellona dovrebbe essere riproposta anche al San Paolo, mentre a centrocampo sussiste qualche dubbio in più. Alberto Aquilani, subentrato nei 15 minuti finali in Spagna, potrebbe essere nuovamente schierato dal primo minuto come accaduto contro la Lazio. Antonio Nocerino, catapultato in quindici giorni da Palermo al Camp Nou, potrà ritagliarsi il suo spazio anche nella sua città natale. Gli ultimi due acquisti rossoneri hanno avuto un buon impatto, ripagando la fiducia della società e quella di Allegri, subito ben propenso a schierarli titolari. Ancora atteso, invece, Stephan El Shaarawy: dopo aver illuminato la scena a Como e in partitella, il Faraone sembra pronto per l'esordio in gare ufficiali. La moria generale degli attaccanti, da questo punto di vista, può favorire il suo inserimento.

mercoledì 14 settembre 2011

L'onestà di Galliani: "Abbiamo avuto mucha suerte"

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, non nasconde la sua soddisfazione per un pareggio ottenuto contro la squadra più forte del mondo e che qui, al Camp Nou, macina avversari di qualsiasi calibro e importanza: "Abbiamo avuto mucha suerte, loro sono dei palleggiatori pazzeschi. Comunque ho visto molto bene tutta la difesa, e poi Thiago è un gran colpitore di testa". Il dirigente rossonero è noto per le sue esultanze bizzarre dalla tribuna, ma ieri sera si è dovuto limitare: "Essendo al fianco del presidente del Barcellona non ho mosso un muscolo quando ha segnato Thiago...". Un pareggio importante che rende orgoglioso il popolo rossonero.